Quando si chiude un capitolo importante della vita, ancor prima di proiettarci verso il futuro, siamo soliti ripensare al momento appena trascorso per tirare le somme e fare le nostre valutazioni.
Lo stesso accade ai neo laureati che, conseguito il titolo, ripensano agli anni di studio ed esprimono un’opinione su alcuni aspetti legati non solo agli esami svolti ma soprattutto all’organizzazione e ai servizi all’interno dell’ateneo.
Informarsi, accogliere i suggerimenti, ascoltare i consigli e l’esperienza di chi ha appena concluso lo stesso cammino che ci apprestiamo a compiere è molto importante, soprattutto quando si parla della scelta dell’università e del nostro futuro.
Per questo, all’interno del progetto PROMETEO, la Fondazione Mario Diana ha previsto una serie di incontri di orientamento e confronto tra i talenti partecipanti e un gruppo di giovani professionisti che gli racconterà in concreto l’esperienza vissuta, presentandogli criticità e punti di forza e offrendogli una visione realista del percorso universitario da intraprendere. E non solo: essendo la solidarietà e lo scambio di informazioni tra i giovani l’obiettivo principale, al termine del progetto i ragazzi vincitori delle borse di studio avvieranno programmi di sensibilizzazione nelle scuole, in modo da perpetrare all’infinto un dialogo utile e proficuo tra le nuove generazioni.
Ad oggi – stando ai dati diffusi nei primi mesi del 2016 dal Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea – subito dopo la laurea la maggior parte degli studenti si dichiara soddisfatto del percorso svolto.
I più soddisfatti, nell’ambito della laurea di primo livello, sono i laureati in facoltà scientifiche: il 75% sarebbe pronto a confermare la scelta, sia del corso di studi sia dell’ateneo. Qualche ripensamento, invece, per i neo laureati del gruppo linguistico: solo il 52% confermerebbe la scelta.
Anche parlando della volontà di proseguire gli studi, e quindi dell’iscrizione all’università, una buona percentuale di laureati italiani – il 67% – si dichiara soddisfatta e lo rifarebbe; il 9% sceglierebbe lo stesso ateneo ma cambierebbe gruppo disciplinare.
E sempre dall’esperienza dei neo laureati arriva una conferma importante per il corpo docente italiano: l’84% degli studenti che ha conseguito la laurea si dichiara soddisfatto del rapporto instaurato con i professori; riscontri abbastanza positivi anche per le infrastrutture universitarie, per le condizioni e il numero di postazioni informatiche e per i servizi di biblioteca.
Le impressioni variano di continuo quando si tocca il tasto dolente: “E il lavoro?”. In media, a un anno dalla laurea triennale e dalla magistrale biennale, il tasso di occupazione è del 56%; percentuali più alte dopo tre (72%) e cinque anni (77%).
In ordine, i settori che offrono maggiori possibilità di impiego ai laureati italiani sono: servizi, 83%; privato, 73%; pubblico, 21%; industria, 15%; no-profit, 5%. Ancora irrisorio l’impiego nel settore dell’agricoltura.