Tutto nasce dall’invito di Mons. Giovanni D’Alise rivolto ai giovani nell’ottobre scorso: impegnarsi affinché i sogni si trasformino in opere; essere cristiani che si “sporcano” le mani. C’è chi, allora, propone di fare qualcosa di concreto: realizzare una piattaforma digitale della solidarietà che non sia social bensì sociale, che metta al centro le persone e la loro dignità, che sappia soddisfare i desideri e i bisogni di chi è in difficoltà, mettendoli in rete con chi invece sceglie di donare qualcosa di per sé superfluo.
La Fondazione Mario Diana, la Diocesi di Caserta e la Caritas hanno così voluto dare vita a un ambizioso quanto mai interessante progetto che prende il nome di “Time to Dare”; progetto che ha saputo riunire tante realtà diverse sul territorio le quali, ognuna con le proprie specificità, hanno voluto contribuire alla riuscita del doppio appuntamento che si è concretizzato in un Hackathon digitale, il 17 e 18 gennaio ospitato nella sede di 012Factory, e un Forum di discussione, svoltosi il pomeriggio del 22 gennaio presso il meraviglioso complesso Monumentale del Belvedere di San Leucio, a Caserta. Una data, questa del 22 gennaio, non scelta a caso. I promotori infatti hanno voluto che la giornata clou dell’evento ricadesse proprio nel giorno del Centenario della nascita di Chiara Lubich, la fondatrice del Movimento dei focolari, colei che ha fatto nascere l’economia di comunione e promosso, per prima, la cultura del «dare».
La realizzazione della Piattaforma sarà possibile anche grazie al sostegno della BCC Terra di Lavoro – S. Vincenzo de’ Paoli di Casagiove; una banca di Credito Cooperativo che affonda le sue radici nel lontano 14 dicembre 1921, ponendosi quale principale realtà del territorio, a sostegno delle famiglie e piccole-medie imprese del capoluogo di provincia.
Un doppio appuntamento con l’obiettivo di realizzare un prototipo di piattaforma digitale che, strutturato sul modello dei tradizionali e-commerce, consenta nel principio della gratuità di donare beni materiali e non solo. “Dare” è, infatti, una delle parole chiave di questo progetto e così, la piattaforma web che è stata ideata durante l’hackathon, si chiamerà E-GIVE, acronimo inglese che sta per economia del dare. Il titolo TIME to DARE – dall’inglese tradotto “è tempo di osare”, ma in italiano può essere letto anche come “è tempo di dare” o “da dare” – ha pertanto un molteplice valore semantico per un progetto fatto di condivisione, solidarietà, sostenibilità e tecnologia.
L’hackathon si è concretizzato in una maratona informatica di 24 ore che ha visto la partecipazione di sette team composti da developers, programmatori, grafici, studenti in scienze sociali ed economiche. Il loro compito è stato quello di presentare una proposta di piattaforma che sapesse coniugare tecnologia, sostenibilità sociale e ambientale in grado di valorizzare il concetto del dono, promuovendo l’economia circolare e dare nuova vita a beni e materiali, utili per favorire la riduzione della quantità di rifiuti destinati allo smaltimento.
A vincere, seppur di pochissimo rispetto ad altre proposte, è stata quella del gruppo GiveKit, che ha saputo convincere la giuria attraverso una proposta molta articolata e il racconto di una storia che nasce da un antico detto popolare: “Fa ‘o bbene e scuordate”.
Il gruppo ha avuto così l’opportunità di presentare il proprio lavoro al Forum svoltosi, come detto, lo scorso 22 gennaio, presso il Belvedere di San Leucio, concesso per l’occasione dal Comune di Caserta, ente patrocinante dell’evento; il Forum ha visto la partecipazione di oltre cento persone che hanno avuto modo di confrontarsi su economia sociale, condivisione, dono e solidarietà. Un vero e proprio laboratorio di idee, esperienze, pensieri, proposte e domande rivolto a tutti gli operatori sociali che si occupano di povertà e a coloro che amano i valori della pace, della fraternità universale, della solidarietà, della sostenibilità ambientale; prevalentemente giovani che credono in una cultura economica improntata alla comunione, alla gratuità e alla reciprocità.
La particolarità e il punto di forza del Forum è stata sicuramente la massiccia presenza di giovani e soprattutto la composizione del team di coordinamento dell’evento costituito da giovanissimi, ragazzi e ragazze provenienti oltre che da Caserta anche da Roma, Napoli e Padova. Negli ultimi due mesi si sono riuniti per organizzare in ogni dettaglio la tre giornate casertana. I giovani delle organizzazioni partner del progetto come Movimento dei focolari, Azione Cattolica, AGESCI, Rete Salesiana, Centro Sociale ex Canapificio e progetto Policoro Caserta, hanno messo in campo la loro creatività e hanno dato vita a un pomeriggio molto intenso. Al tavolo dei relatori sono stati protagonisti cinque giovani, tutti studenti: una psicologa, un’educatrice sociale, uno sviluppatore informatico, un ingegnere aerospaziale, una prossima laureata in giurisprudenza. Sono stati loro a moderare sapientemente non solo la plenaria ma anche i due laboratori chiamati cre-attivi nei quali ognuno ha potuto fornire il proprio contributo di idee e proposte allo sviluppo del progetto e della piattaforma E-GIVE.
Ad accompagnare in questo percorso i partecipanti al Forum è stata Suor Alessandra Smerilli, professoressa di economia politica alla Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione Auxilium di Roma, ente universitario tra i principali partner di Time to Dare.
Una presenza importante quella di Suor Alessandra, che ha saputo offrire spunti di riflessione, sottolineando la forza del pensiero dei giovani. Il Forum “Time to Dare” ha rappresentato una delle tappe in preparazione dell’evento “The Economy of Francesco”, che si terrà ad Assisi il prossimo 26/28 marzo 2020; tanto voluto da Papa Francesco che vedrà protagonisti giovani provenienti da 115 nazioni per discutere di un’economia di oggi e di domani più giusta, fraterna, sostenibile e con un nuovo protagonismo di chi oggi è escluso.