«Abbiamo assistito a un evento di grande spessore, che ha coinvolto l’intera comunità – non solo aversana – offrendole l’occasione di conoscere ancor più una città ricca di storia, con un importantissimo patrimonio culturale e artistico che purtroppo non tutti conoscono».
Giancarlo è uno degli oltre 600 spettatori che il 10 novembre scorso, all’abbazia San Lorenzo di Aversa, con grande stupore hanno assistito alla presentazione de “La Conversione di un Cavallo”, suggestiva rappresentazione vivente delle opere di Caravaggio interpretata dalla Compagnia Ludovica Rambelli Teatro di Napoli.
Durante la serata di arte e cultura promossa dalla Fondazione Mario Diana e l’Associazione culturale AversaDonna, con la Diocesi di Aversa, gli 8 attori in scena hanno dato vita a 23 tele del pittore italiano aiutandosi con soli oggetti d’uso comune e stoffe drappeggiate. Ritmicamente accompagnati dalle musiche di Mozart, Bach, Vivaldi e Sibelius, hanno cambiato scena e quadri, senza un attimo di pausa, illuminati da un solo taglio di luce; con estrema semplicità e grande impatto emotivo, attraverso la tecnica dei tableaux vivants.
«Credo che la cosa più bella ed emozionante – ha sottolineato l’aiuto regia Dora De Maio – sia vedere l’armonia che c’è tra gli attori. E questo si ottiene soltanto con tanto allenamento e un grande lavoro di ascolto, con tanta umiltà. Ed è proprio questa la lezione che la regista Ludovica Rambelli ci ha sempre trasmesso, e che io stessa continuo a portare in scena da aiuto regia. Riuscire a trovare l’umiltà e la grande umanità del Caravaggio e dei suoi soggetti, per stare in scena non da attori ma come piccole e semplici cose. L’obiettivo di questo progetto artistico non è riprodurre scleroticamente il dipinto ma restituire al pubblico l’attimo che ne ha preceduto la realizzazione, per cogliere la dinamica e la forza dei soggetti e degli oggetti in scena. E vi svelo un piccolo segreto – ha concluso –. E’ proprio in questa città, alla Facoltà di Architettura, che per la prima volta, nel 2006, Ludovica presentò il suo nuovo progetto artistico. Grazie alla Fondazione Mario Diana e ad AersaDonna questa sera torniamo proprio dove tutto ebbe inizio».
«Dopo la bellissima meditazione sulla Misericordia dell’attrice fiorentina Lucilla Giagnoni, con i Tableaux Vivants di Caravaggio abbiamo avuto l’occasione di ritornare ad Aversa – ha dichiarato Antonio Diana, Presidente della Fondazione Mario Diana – in un luogo ricco di storia, arte e culto, per assistere a una rappresentazione meravigliosa che lascia davvero senza parole».
«Abbiamo voluto ancora una volta promuovere la cultura, fil rouge che unisce la nostra Associazione alla Fondazione Mario Diana e alla Consulta universitaria – ha sottolineato Nunzia Orabona, Presidente di AversaDonna. Ma soprattutto, regalare nuove emozioni con un evento in grado di unire arte, storia, fede e spiritualità».
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