Emozionante. È con questo aggettivo che si potrebbe descrivere il primo giorno nella sede ONU di New York per Catarina Bezerra e Grazia Perreca, le due giovani studentesse che, grazie al progetto Prometeo World ONU promosso dall’ONG New Humanity e sostenuto dalla Fondazione Mario Diana onlus, svolgeranno uno stage formativo di quattro mesi presso l’ONU di New York.
Catarina è brasiliana, Grazia è napoletana; entrambe vantano diverse esperienze di volontariato con importanti ONG, hanno gestito altrettanti progetti di cooperazione e sostegno ai più bisognosi e studiato con la consapevolezza che un giorno avrebbero avuto l’occasione di mettere insieme tutti i pezzi del loro impegno civico per portare idee e contributi in quelle istituzioni internazionali che a volte ci sembrano così lontane dalla realtà, tanto da considerarle quasi inaccessibili.
Invece, le porte di quelle Istituzioni si sono aperte, il loro piccolo sogno si è realizzato ed ora sono lì e per i prossimi quattro mesi insieme a loro, cercheremo di raccontarvi quale contributo possono dare i giovani del nostro tempo per costruire un mondo più giusto, più unito, un mondo di pace.
Durante lo stage, avranno modo di rappresentare alle Nazioni Unite, New Humanity, un’associazione internazionale che nel 1987 ha ottenuto il riconoscimento dello Status Consultivo Speciale presso il Consiglio Economico e Sociale dell’ONU (ECOSOC) e che dal 2005 gode dello Status Consultivo Generale. In questo percorso saranno guidati da due tutor: Joe Klock e Maddalena Maltese.
“Finalmente siamo a casa”, così ci scrivono dopo la prima giornata trascorsa tra incontri, workshop di formazione e dibattiti. Una giornata molto piena e utile soprattutto per ambientarsi, per capire come muoversi “all’interno del mega palazzo delle Nazioni Unite”. Una volta ottenuto il badge per avere accesso alla sede ONU, hanno partecipato immediatamente ad un incontro sul tema delle Politiche sulla Famiglia. Diversi esponenti di ONG provenienti da tutto il mondo sono intervenuti rappresentando come nelle rispettive culture e tradizioni ci si pone nei riguardi della Famiglia. In quasi tutti gli interventi è emerso come, proprio la famiglia, sia il fulcro principale delle politiche per raggiungere i 17 Obiettivi previsti dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile dell’ONU.
“Quello che più ha colpito entrambe – spiega Grazia – è stato l’intervento di un’esponente africana che si occupa a livello continentale di promuovere lo sviluppo sociale mediante il sostegno alle famiglie; in un altro intervento è stata delineata la figura della donna inserita nel contesto familiare. L’idea di famiglia sta cambiando e bisogna riflettere su questo. É necessario adattare le policies alle nuove sfide ai cambiamenti sociali di oggi”.
Successivamente Catarina e Grazia hanno partecipato ad un focus sul ruolo dei giovani nell’attuale contesto storico; una serie di incontri tenuti da vari esponenti di realtà africane, in cui tutti i relatori hanno sottolineato il ruolo fondamentale dei giovani nella società.
Le prossime due settimane è prevista la partecipazione alle sessioni della Commissione per lo Sviluppo Sociale, una serie di incontri con esperti, ONG e rappresentanti di Stati su varie tematiche sempre in relazione all’Agenda 2030. Sarà questa anche l’occasione per creare nuove connessioni e per New Humanity dare vita a ulteriori progetti che potranno generare concrete attività di crescita e sviluppo sui territori.
Questo è uno degli obiettivi di Catarina e Grazia, che coadiuvate dai loro tutor, dovranno avere la capacità di generare nuovi modelli, proporre idee fresche e agili, inserendosi al meglio nel difficile ma quanto mai affascinante meccanismo di relazioni che si crea negli uffici dell’ONU. Sono consapevoli che queste prime settimane saranno difficili, molto impegnative ma sono fiduciose di riuscire al meglio nel loro lavoro.
L’emozione al mattino del primo giorno, quando hanno fatto il loro ingresso nel palazzo dell’ONU, è stata grande. Ma per una brasiliana e una napoletana, forse l’emozione ancor più grande è stata alla sera, quando hanno terminato la loro prima giornata, trovando New York – non una novità in questo periodo per la città della grande mela – completamente innevata e lo ammettono, con un senso di spensieratezza, è stata la cosa più toccante della giornata.