Hanno iniziato il loro percorso a New York nella metà dello scorso febbraio. Spaesate, con un po’ di timore, hanno varcato la soglia di quell’immenso palazzo della grande mela che ospita la sede delle Nazioni Unite. Quasi in punta di piedi sono entrate negli uffici che sarebbero stati i loro uffici per i successivi quattro mesi. Lo hanno fatto con la consapevolezza di dover imparare tanto, di poter capire come funziona un’Istituzione fondamentale come quella dell’ONU ma allo stesso tempo sicure che avrebbero potuto contribuire con proposte, idee e stimoli alla crescita di percorsi di solidarietà internazionale.
Oggi, a quasi metà del loro percorso di stage, Catarina e Grazia sono ormai entrate nel pieno della loro formazione oltre oceano. Grazie al progetto Prometeo World ONU, sono state le due selezionate, tra decine di candidati, ad avere la possibilità di lavorare negli uffici dell’ONG New Humanity, partner della Fondazione Mario Diana in questo progetto. Quattro mesi di tirocinio in cui le due ragazze hanno la possibilità di conoscere da vicino il lavoro quotidiano e importantissimo che svolgono i funzionari ONU e tutti coloro che attraversano quella struttura. “Quando sei di fronte al palazzo delle Nazioni Unite per la prima volta sembra che stai per entrare in grigi uffici. Una volta che sei dentro però scopri che ogni settimana riserva un’esplosione di colori diversa, con tantissime persone provenienti da tutto il mondo che sono lì per portare idee e confrontarsi. È davvero bellissimo”, dice Grazia soffermandosi anche su un momento particolare, quello della presenza di donne Masai in abiti tradizionali che hanno partecipato ad un meeting sul ruolo della donna in Africa: “Trovare delle donne Masai all’Onu è straordinario, per me è una cosa molto positiva”.
Le due stagiste stanno partecipando ad incontri legati ai loro studi e ai loro percorsi professionali. Mentre Grazia sta appunto approfondendo il ruolo della donna in Africa e intervenendo ad incontri sul continente africano, Catarina è concentrata sul futuro del Sud America e in particolare ha scelto di presenziare a diversi incontri in cui il tema centrale è quello della prevenzione e gestioni dei conflitti. Una tematica molto cara anche alla ONG New Humanity che ha attivi diversi progetti di educazione alla pace, che grazie al lavoro di Catarina potranno essere implementati e sviluppati.
Entrambe si dicono molto soddisfatte dei loro primi due mesi di lavoro. Hanno, infatti, avuto la possibilità di essere parte attiva in eventi a cui hanno partecipato centinaia di persone, rappresentati della società civile, membri di importanti ONG, esponenti di governi e Ministri. Un’occasione fondamentale per Catarina e Grazia di ascoltare in maniera diretta quelle che sono le proposte per superare endogene difficoltà globali in tema di migrazione e di parità di genere.
In poche settimane, oltre 400 eventi. Sono state sviluppate proposte interessanti come la creazione di un Network permanete alle Nazioni Unite per affrontare la delicata questione delle migrazioni, un network che coinvolga membri della società civile per dare realmente voce al popolo dei migranti stessi. Ancora, il ruolo dei giovani migranti e lo sviluppo di progetti in Africa per sostenere e sviluppare le loro soft skills che non li costringerebbe a decidere di migrare, rischiando la propria vita. Un focus, invece, è stato dedicato alla grave situazione che si sta vivendo in Nigeria, soprattutto la locale comunità cristiana con le sempre più gravi minacce da parte di Boko Haram.
Altrettanto interessanti, gli incontri sul ruolo della donna nel sud del mondo e non solo. Un mix di culture ha fatto da sfondo a questi meeting. Mutilazioni genitali, disuguaglianze nell’accesso al lavoro, all’istruzione e alla sanità restano minacce da affrontare con urgenza ma la donna, la sua forza e la sua tenacia si stanno sempre più affermando come un elemento indispensabile per lo sviluppo di territori in difficoltà.
Non è facile raccontare tutto quello che Catarina e Grazia hanno vissuto in questi primi due mesi; difficile racchiudere in un solo articolo tutti i meeting a cui hanno partecipato, le loro emozioni e le sensazioni vissute. Vogliamo però provare a raccontare, brevemente, due momenti che hanno suscitato nelle due stagiste sentimenti contrastanti di dolore e gioia: “Abbiamo partecipato ad un meeting sul femminicidio e la percentuale dei presenti era composta quasi esclusivamente da donne. Gli uomini presenti ad ascoltare erano solo tre. Per questo incontro ci aspettavamo una partecipazione maschile molto più ampia. Non possiamo parlare di femminicidio solo tra donne. Dei grandi passi avanti sono stati fatti ma, su questa tematica, è necessaria una più incisiva presa di posizione anche da parte dell’uomo”.
Un confronto acceso e stimolante si è verificato anche durante uno dei meeting che ha colpito in maniera estremamente positiva Catarina e Grazia. Entrambe hanno, infatti, partecipato allo Youth Forum, un meeting di tre giorni dedicato completamente ai giovani, “un’esperienza davvero formativa e fondamentale per noi e per i nostri studi”. Il Forum consisteva in una serie di incontri dedicati ai giovani di cui la maggior parte gestiti proprio da ragazzi universitari, in particolare dagli studenti della Columbia University. Grazia ha partecipato ad incontri che avevamo come tema centrale il ruolo dei giovani in Africa, mentre Catarina ha preso parte a momenti di confronto su tematiche ancora una volta legate al tema dei conflitti e dell’educazione alla pace, incentrati proprio sul ruolo determinate dei giovani nella prevenzione dei conflitti. “Sono stai eventi che dimostrano come ci sia speranza, in cui abbiamo visto tanti punti di luce. Incontri che sottolineano come il ruolo dei giovani sia fondamentale per il futuro del pianeta e soprattutto di come, in tutto il mondo, uno sviluppo sostenibile sia possibile solo con la creatività e l’intraprendenza di noi giovani”.
Papa Francesco nella sua recente Esortazione Apostolica Christus Vivit ha invitato i giovani a prendere loro in mano il futuro del pianeta: “Non lasciare che ti rubino la speranza e la gioia, che ti narcotizzino per usarti come schiavo dei loro interessi. Osa essere di più, perché il tuo essere è più importante di ogni altra cosa”.
È l’augurio che rivolgiamo anche noi a Catarina, Grazia e a tutti gli altri giovani di buona volontà.