Bene comune e progresso sociale: il futuro parte dall’Economia civile

Bene comune e progresso sociale: il futuro parte dall’Economia civile

Bene comune e progresso sociale: il futuro parte dall’Economia civile

SEC fmdUn’idea di economia civile in cui sicurezza, prudenza e umanità diventano fonte di crescita e sviluppo per l’intera comunità e non devono limitarsi al progresso del singolo. Il bene comune parte dal confronto e da scambi reciproci – sia pratici che mentali -: l’interesse di ogni individuo si realizza assieme a quello degli altri, non già contro né a prescindere dagli interessi degli altri”.

E’ il bellissimo pensiero con cui ieri pomeriggio, al Belvedere di San Leucio, il noto Economista e Accademico italiano Luigino Bruni ha aperto un momento di riflessione organizzato dalla Fondazione Mario Diana Onlus con la SEC – Scuola di Economia Civile di Incisa Valdarno – nell’ambito della II edizione della Summer School, in corso a Torre del Greco, nella suggestiva cornice di Villa Tiberiade.

Quest’anno la Summer School ha coinvolto imprenditori, docenti e cittadini in cerca di una nuova via per l’economia e la società italiana, con l’obiettivo di analizzare le trasformazioni che stanno coinvolgendo la cultura dell’impresa e del management.

Il neo Assessore alla Cultura della Città di Caserta, Daniela Borrelli, ha elogiato l’impegno della SEC – Scuola di Economia Civile – e la scelta di organizzare un visita al Complesso Monumentale di San Leucio nell’ambito della II Edizione della Summer School; un sito simbolo di quella economia civile tanto elogiata e auspicata da Antonio Genovesi, sacerdote ed economista salernitano.

Per la sua storia e il suo passato – ha ricordato la Prof.ssa Borrelli – il Belvedere di San Leucio coniuga tutto ciò che oggi l’economia dovrebbe rappresentare in una società aperta e tesa al futuro: un luogo in cui formazione e studio riescano a convivere con buone pratiche e azioni responsabili, ma anche con momenti di svago e divertimento tesi ad arricchire lo sviluppo e la crescita personali”.

L’economia civile non è un museo – ha concluso Silvia Vacca, Presidente della Scuola di Economia Civile -. E’ un modo di agire, di relazionarsi e di vivere che pensa all’altro e progetta per il domani. E’ quindi necessario pensare all’economia civile quale sinonimo di bene comune, reciprocità, valorizzazione dello sviluppo personale e ricerca condotta con efficienza ed equità”.

Toccante l’intervento di Massimiliano Noviello, figlio di Domenico, vittima innocente della criminalità organizzata.

Il suo racconto e la sua testimonianza hanno ricordato che dalla sofferenza possono nascere semi di speranza e azioni di impegno generoso e fecondo per il proprio territorio, capaci di alimentare solidarietà e riscatto sociale. La storia che ha vissuto e il dolore per l’uccisione di un padre che ha lottato per non cedere all’illegalità lo hanno spinto ad impegnarsi per il bene comune. Con Gennaro Del Prete, anch’egli figlio di un uomo ucciso dalla camorra – Federico – Massimiliano ha fondato la Cooperativa Ventuno: una start-up per la rivendita di prodotti ecologici e compostabili, dai bio-shopper ai prodotti per l’agricoltura e a quelli usa e getta per la ristorazione.
Oggi possiamo dire che la morte dei nostri padri non è stata vana – ha dichiarato Massimiliano – perché il loro coraggio e la voglia di una società civile fondata sulla legalità e sul lavoro onesto continua a vivere nella Cooperativa sociale”.

 

 


 

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