Floriana Malagoli è una delle destinatarie del “Premio Mario Diana Enterprisingirls 2018”, il riconoscimento che la Fondazione Mario Diana attribuisce ogni anno a donne che si sono distinte per il loro impegno civile nella tutela del territorio e a favore della cultura della solidarietà.
Floriana Malagoli è Presidente del Movimento l’Aura Onlus di Caserta e da sempre si impegna con grande passione a favore degli ultimi e degli emarginati. Nel novembre del 2017, grazie al sostegno di diversi singoli cittadini e associazioni del territorio, tra cui anche la Fondazione Mario Diana, ha aperto le porte Casa l’Aura, la sede operativa del Movimento, un centro di accoglienza e ascolto gestito da volontari e professionisti pronti a tendere la mano, offrire pasti caldi e donare cure mediche ai sempre più numerosi clochard e indigenti che cercano rifugio sui marciapiedi e nelle piazze della città.
Casa l’Aura è ormai diventata un punto di riferimento a Caserta, un luogo di aggregazione e di incontro che cerca di abbattere quel muro di indifferenza in cui vivono, in maniera invisibile, i più deboli. Vengono distribuiti non solo pasti caldi ma anche generi di prima necessità, vestiario, organizzati incontri di supporto psicologico e visite mediche. Con grande caparbietà, Floriana Malagoli insieme a tante altre volontarie, è riuscita a creare una struttura capace di accogliere, di ascoltare e di aiutare senza chiedere nulla in cambio se non il sorriso e un abbraccio di chi in Casa l’Aura cerca sostegno. Una “imprenditrice” dei poveri che ha saputo accettare una sfida difficile rendendola reale.
Quella che segue è una breve intervista realizzata a margine della premiazione che si è svolta ieri, presso il Grand Hotel Cocumella di Sant’Angello di Sorrento, in cui Floriana Malagoli si racconta e spiega come è nato il suo impegno verso gli ultimi.
Soprattutto per chi si impegna quotidianamente in attività sociali, c’è sempre un momento della propria vita che segna uno spartiacque tra il prima e il dopo, un momento in cui scatta qualcosa che ci porta a capire di dover dedicare parte della propria vita ai più bisognosi. É capitato anche a Lei di vivere un momento del genere che l’ha profondamente colpita?
Sin da ragazza ho avuto la propensione per il prossimo, ho sempre avuto molta fede e non ho mai digerito le ingiustizie! Prima sarei voluta andare in Africa, poi ho capito che l’Africa era qui, e così ho cercato sempre di prodigarmi per gli altri. Poi il 3 aprile 2013, giorno di Pasqua, ci fu un evento poco piacevole che però mi fece incontrare un amico che mi propose di collaborare con una Parrocchia per cucinare per i poveri è così fu!
Come nasce il Movimento Casa L’Aura e come si articola la propria attività nella città di Caserta?
Lì sono rimasta tre anni poi, però, vedendo cose non troppo trasparenti sono andata via, mio malgrado. Mi mancava tutto di quello che facevo prima, così una carissima amica mi telefonò in tardissima serata e mi disse: “ perché non lo facciamo noi?”, cioè cucinare andare per strada ecc. Allora fui contenta ma al contempo scettica; coinvolgemmo altre sue amiche e iniziammo con 20 pasti! Dopo 15 giorni eravamo in 15! Andavamo per strada e in un luogo preciso arrivavano in tanti per avere oltre ad un pasto, un sorriso e una parola buona!
Cosa è realmente cambiato da quando avete aperto le porte del centro di accoglienza Casa L’Aura?
Da quando abbiamo aperto Casa l’Aura sono cambiate tante cose, le responsabilità sono aumentate in proporzione però alle soddisfazioni e a dei piccoli risultati che quotidianamente osserviamo!
Tra le diverse realtà che vi sostengono, la Fondazione Mario Diana ha da sempre creduto in questo percorso di aggregazione e di accoglienza; una collaborazione ancora più forte dopo questo Premio. Come si è sviluppata questa sinergia e quale valore aggiunto ha dato la Fondazione al vostro progetto?
È stato fondamentale per poter aprire una sede e un luogo di riferimento, perché anche noi eravamo “homeless”.
Il Premio “Mario Diana Enterprisingirls 2018”, segna un momento importante non solo per Lei ma anche per tutto il movimento che rappresenta. Riconoscimenti del genere offrono la possibilità di fare anche una riflessione delle attività svolte fino ad esso. Che tipo di bilancio trae dopo questo anno di attività?
Il premio è un importante momento e ne sono lusingata, ma il Premio va a tutti i Soci operativi perché è solo una catena di sinergie che porta a risultati, da soli non si va lontano. I bilanci sono dei resoconti e a volte delle chiusure, pertanto le rispondo come dico sempre alle socie cuciniere: “Adelante!” Si va avanti perché il Signore traccia la strada sulla quale proseguiamo il nostro cammino!